Progetti

Albergo Etico Ivrea

Dal sogno al progetto: Albergo Etico arriva a Ivrea!

Il progetto

Insieme ad Hotel Albergo Etico di Asti, nasce il progetto di Albergo Etico a Ivrea: un progetto che nel mestiere vede una chiave di raggiungimento di quelle autonomie che caratterizzano la qualità di vita nel suo complesso.

Il progetto Albergo Etico Ivrea nasce infatti con l’obiettivo di creare una realtà ricettiva e ristorativa che impieghi come lavoratori sia persone con disabilità, sia persone normotipiche.

Il modello

Ad animare il nostro progetto è uno spirito fortemente sociale che guarda al futuro di una città come Ivrea allineandosi con i diffusi esempi delle realtà internazionali in cui l’inclusione delle diversità è prassi consolidata.

Il progetto, infatti, è mosso dalla volontà di creare un’interazione tra il mondo “abile” e quello “disabile”.

La rete

Il progetto prende le fila da Albergo Etico Asti, promotore di un modello formativo e di un circolo virtuoso che prevede che il futuro dei ragazzi non sia quello di stare dentro una struttura, ma di farsi una vita partendo dalle potenzialità che ciascuno ha.

Lavoro e disabilità: si può fare

Come per tutta la rete Albergo Etico, il principio fondante delle varie realtà è la piena integrazione lavorativa tra persone con disabilità e colleghi normotipici, in un moltiplicarsi di opportunità adeguate alle potenzialità di ognuno.

 

Trasversale alle disabilità

Albergo Etico Ivrea è una realtà che vuole valorizzare tutte le fragilità del mondo della disabilità, fisiche, cognitive, sensoriali e relazionali. Per questo il progetto prevede il lavoro fianco a fianco di colleghi con situazioni differenti. Questo non significa, però, un appiattimento o una standardizzazione del percorso, anzi: il progetto lavorativo di ogni singola persona punta a realizzare appieno le sue specifiche capacità e potenzialità.

La rete consente di offrire una varietà di situazioni lavorative diverse, più o meno a contatto con il pubblico, più o meno rapide, più o meno prevedibili, che consentono la rotazione tra ambiti diversi in una vera e propria palestra di apprendimento graduale e continuo.

Funzionale alla vita autonoma

Le competenze specifiche che si allenano e si sviluppano nella gestione delle attività ricettive e ristorative hanno un ulteriore pregio intrinseco: sono strettamente funzionali alla vita autonoma nel suo senso più ampio.

Il percorso all’interno del progetto, sia esso di completa integrazione lavorativa o di più parziale attività laboratoriale, di volontariato o addirittura di fruizione, consente di mettersi alla prova in quelli che saranno i compiti di vita: dalla somministrazione di pasti e bevande, alla gestione di una stanza, alla coabitazione, ma anche agli spostamenti. Una palestra continua e personalizzata, in rete con la comunità: questo il nostro progetto per tutti coloro che entrano a far parte di Albergo Etico.

Formazione continua

La formazione inizia a casa, ben prima di arrivare in Albergo Etico: il percorso verso l’integrazione lavorativa, infatti, nasce proprio dalle autonomie di base, quelle che si costruiscono nel tempo con il coinvolgimento attivo di famiglie ed educatori specializzati sulla terapia occupazionale.

Dall’igiene personale, alla vestizione, all’autonomia negli spostamenti, alla gestione del tempo e del denaro, all’educazione alimentare e il rispetto delle regole: nulla è lasciato al caso in questo percorso, tutto si costruisce insieme.

Un secondo passo importante è quello dell’Accademia dell’Indipendenza, il centro di formazione centrale di Albergo Etico, ad Asti, in cui tutti ricevono una prima formazione e sperimentano allo stesso tempo il vivere lontano da casa.

La formazione prosegue poi in stretta collaborazione con gli Istituti Professionali alberghieri, in un percorso condiviso che li vede in rete in diverse aree di Italia, attivando anche periodi di scambio tra le diverse realtà.

I principi che ci guidano

Il progetto di Albergo Etico, in Italia e nel mondo, è una rete che va ben oltre le attività di ristorazione ed ospitalità: è un sistema basato su solidi principi condivisi da tutte le realtà locali, che si rafforza dall’incontro di ogni esperienza.

 

Sostenibilità a 360°

Albergo Etico è una realtà sostenibile fin dalla sua missione, sotto tutti i punti di vista, a partire dalla sostenibilità economica, alla sostenibilità sociale, che vede il lavoro come strumento di realizzazione di una vita piena e ricca, alla sostenibilità ambientale.

Grande attenzione è infatti dedicata sia all’approvvigionamento sul territorio, locale, stagionale e solidale, così come alle politiche di risparmio energetico.

Accessibilità totale

Tutti gli edifici di Albergo Etico hanno un occhio di riguardo al tema dell’accessibilità, e una serie di collaborazioni virtuose sono state sviluppate sui diversi fronti.

Il primo tema è quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche, si affronta sia il tema delle disabilità fisiche sia quello delle disabilità sensoriali: dalle rampe, alle porte, alla regolazione dell’intensità degli stimoli (luci, odori, temperatura).

Si lavora inoltre sul fronte delle disabilità cognitive e delle modalità per rendere accessibile l’informazione: dalla semplificazione, alla simbolizzazione, all’utilizzo di strumenti specifici come palmari o vocalizzatori.

Affinché i luoghi di Albergo Etico siano casa in cui ogni necessità sia accolta.

L’impatto

Non solo integrazione lavorativa per persone con disabilità: l’impatto di Albergo Etico è ben più ampio.

Per una valutazione integrata ci basiamo sul concetto di SROI (Social Return on Investment), che è stato studiato e calcolato per la rete: per ogni euro investito, il ritorno stimato sulla società è tra i 3 e i 5 euro.

Questo significa avere a cuore l’impatto complessivo: prestare attenzione alla formazione specifica dei colleghi normotipici, avvicinare e coinvolgere la società tutta, inserirsi in una più ampia catena di fornitura virtuosa.

Vorresti saperne di più o far parte del progetto?

Ti aspettiamo!

Le famiglie, i ragazzi, le associazioni, le istituzioni, le imprese interessate a conoscere meglio la realtà di Albergo Etico possono contattare:
Elena Zambolin
329 2611435 

info@aiasivrea.it

Elena ZambolinAlbergo Etico Ivrea
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Laboratorio di frottage

L’arte come strumento di espressione che riduce differenze e distanze.

Questo il credo dietro al primo laboratorio di frottage, tenuto da Luca Zurzolo, artista canavesano, con e per i ragazzi di AIAS Ivrea.

Un momento in cui sperimentare la natura, la materialità degli elementi, e come il segno umano possa trasportare e trasformare l’oggetto in rappresentazione.

Elena ZambolinLaboratorio di frottage
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Peer To Peer

Ogni figlio sente l’esigenza, ad un certo punto della vita, di volersi autonomizzare dalla propria famiglia di origine, per costruirsi spazi di vita, ruoli sociali, relazioni interpersonali esterne, grazie alle quali vivere esperienze di confronto su temi essenziali per la propria crescita, quali amicizia, affetti, sesso, lavoro.

Un figlio con disabilità è un figlio per il quale il processo di differenziazione dalla madre e dal padre è molto più difficoltoso. I giovani disabili spesso vengono considerati adolescenti che non cresceranno mai: pensarli grandi, adulti, autonomi è molto difficile per i genitori.

Il progetto Peer To Peer nasce in risposta proprio a queste esigenze.

Consiste nell’attivazione di un’attività settimanale (all’interno di un appartamento sito in via Palestro, 74) in cui i ragazzi possano ritrovarsi, fare la spesa, preparare un pasto e organizzarsi in attività pre e dopo cena gradatamente sempre più in autonomia.

Ma soprattutto, i ragazzi saranno guidati sia da personale educativo, sia da due ragazzi disabili più grandi, che proprio all’interno di quell’appartamento stanno portando avanti un progetto di sperimentazione abitativa.

In termini tecnici, “peer education“, educazione tra pari. In pratica, ragazzi che sperimentano un cambio di ruolo: da assistito, a soggetto attivo; da utente, a esperto, a tutor a sua volta.

L’appuntamento non sarà pertanto un semplice laboratorio di cucina ma un avvicinamento a tematiche quali l’abitare, il diventare adulto, l’indipendenza e l’autonomia in una dimensione dove non è l’educatore a stimolare i messaggi ma un giovane più “grande di me”.

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Facciamo che noi saremo

Come AIAS Ivrea, partecipiamo in modo attivo al progetto “Facciamo che noi saremo”, promosso dal consorzio In.Re.Te., che mette in connessione tutte le associazioni e le realtà del territorio per generare una visione integrata delle sfide e delle necessità poste dal tema del “Dopo di noi…”, ed una risposta completa e condivisa.

Con una modalità esperienziale e partecipativa, il progetto sta esplorando il sentire di tutte le realtà coinvolte, spingendo tutti a posizionarsi come attori del percorso e a plasmarlo insieme.

Quali sono le possibilità per persone con disabilità, famiglie, operatori professionali e servizi di fronte alle sfide poste dai cambiamenti: ri-conoscersi, costruire saperi condivisi, generare fiducia, mettersi in gioco?

Il tuo contributo è per noi prezioso: per ogni commento, opinione, idea, o se ti interessa saperne di più su questo argomento, siamo a disposizione.

Puoi telefonarci al 346-6333896 o scriverci a info@aiasivrea.it

Elena ZambolinFacciamo che noi saremo
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Siblings, la parola che mi manca

Il termine sibling indica il rapporto di fratellanza, ma ormai è in uso per indicare fratelli e sorelle di persone con disabilità.

La letteratura evidenzia le peculiarità della condizione di sibling: spesso questi soggetti, soprattutto in età infantile, si trovano a vivere una condizione particolare (talvolta traumatica) legata alla disabilità del proprio fratello/sorella ed alla gestione della stessa all’interno della famiglia e dei contesti di vita.

Ciò che emerge dagli studi effettuati finora è la necessità di costruire iniziative volte al “prendersi cura” dei siblings, iniziative a forte carattere preventivo più che curativo.

La condizione di sibling, infatti, non necessariamente comporta la presenza di aspetti critici o patologici, bensì si ritiene che offrire degli spazi e degli interventi mirati possa migliorarne la qualità della vita con una positiva ripercussione sull’intero nucleo famigliare e non da ultimo sul fratello/sorella disabile.

L’iniziativa che portiamo avanti vedrà le seguenti fasi di attività:

  1. difusione della cultura dei sibling
  2. creazione di momenti di informazione e formazione rivolti alla cittadinanza
  3. creazione di percorsi di informazione e formazione rivolti a famiglie
  4. realizzazione di un percorso di formazione per facilitatori di gruppi per sibling
  5. lancio del primo percorso di gruppo per sibling
Ecco le tre date:

  • Ivrea: 17 maggio in Sala Santa Marta (17.00-19.00)
  • Cuorgnè: 24 maggio presso l’Ex Chiesa SS Trinità (17.00-19.00)
  • Caluso: 31 maggio presso la Sede CISSAC (17.00-19.00)

Il tuo contributo è per noi prezioso: per ogni commento, opinione, idea, o se ti interessa saperne di più su questo argomento, siamo a disposizione.

Puoi telefonarci al 346-6333896 o scriverci a info@aiasivrea.it

Elena ZambolinSiblings, la parola che mi manca
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Tu chiami, AIAS risponde

Crediamo che nessuna famiglia debba mai sentirsi sola: per questo abbiamo istituito un numero di telefono al quale contattarci liberamente, per un consiglio, un’informazione, o anche semplicemente un attimo di conforto e condivisione.

Puoi telefonarci al 346-6333896.

Salva questo numero in rubrica, usalo quando lo desideri, offrilo a chi ti sembra averne necessità. Siamo a distanza di uno squillo.

Elena ZambolinTu chiami, AIAS risponde
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Ci vuole un villaggio

Con il progetto “Ci vuole un villaggio” vogliamo permettere a chi solitamente non ha modo di avvicinarsi alle attività di volontariato.

Tanti raccontano con dispiacere di non avere abbastanza tempo, o di non sentirsi preparati a sufficienza, per impegnarsi in un’attività di volontariato. Con questo progetto, cerchiamo di dare risposta a tutte queste energie e disponibilità che sono, invece, davvero preziose.

Ogni volontario potrà donare all’iniziativa una o più ore del suo tempo, anche se limitate come quantità (eg. qualche ora per mese) e/o non continuative.

Messe insieme, coinvolgendo persone diverse da parenti e terapeuti, creano una rete di attività e di relazioni, dentro la quale i beneficiari disabili possono muoversi con sempre più sicurezza, e crearsi attorno non solo una famiglia, ma un vero “villaggio”.

Le disponibilità vengono raccolte da professionisti che accompagnano nella realizzazione delle attività più adatte, sia per i donatori sia per i beneficiari. Non c’è bisogno di particolari capacità specifiche, perché tutte le attività si potranno imparare sul campo, e si baseranno sui talenti che ognuno saprà portare.

Anche le piccole e medie imprese del territorio sono le benvenute nel progetto: possono adottare un’iniziativa, e contribuire con le ore dedicate dai dipendenti e dai colleghi, diffondendo la cultura del volontariato d’impresa.

Ogni ora conta, ogni persona conta. Insieme, costruiamo un “villaggio”.

Vorresti fare il volontario?

Ti aspettiamo!

Se ti interessa segnalare la tua disponibilità o saperne di più su questo argomento, puoi telefonarci al 346-6333896 o scriverci a info@aiasivrea.it

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La maggiore età

Anche questa iniziativa, come molte altre, nasce dalle esperienze dirette dei soci. Cosa accade infatti quando un ragazzo disabile diventa maggiorenne?

Il tema del passaggio alla maggiore età di un figlio disabile è un tema estremamente delicato. Coinvolge aspetti burocratici e normativi che pongono di fronte alla scelta tra varie opzioni da seguire per continuare a tutelare l’interesse del proprio figlio.

Opzioni che vanno conosciute a fondo, sia per la loro valenza giuridica, sia per i vissuti ed i risvolti psicologici che attivano nel genitore.

Per questo, come AIAS Ivrea abbiamo deciso di intervenire per creare materiale informativo e divulgativo che possa supportare le famiglie nell’affrontare il passaggio e nell’effettuare una scelta informata.

Il tuo contributo è per noi prezioso: per ogni commento, opinione, idea, o se ti interessa saperne di più su questo argomento, siamo a disposizione.

Puoi telefonarci al 346-6333896 o scriverci a info@aiasivrea.it

Elena ZambolinLa maggiore età
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Comunicazione della diagnosi

Questa iniziativa nasce dalle esperienze dei soci. Nel ripercorrere insieme quali fossero i passaggi cruciali sui quali concentrare energie e progetti, tutti hanno sottolineato l’importanza della comunicazione della diagnosi di disabilità, e del ricordo (purtroppo spesso negativo) che ne conservano.

Per questo, abbiamo deciso di agire perché la situazione migliori, in ambito sanitario e sociale.

Queste le linee di intervento dei prossimi mesi:

  • mappare la situazione esistente e le linee guida multidisciplinari esistenti;
  • lavorare con familiari, operatori sociali e sanitari per condividere un approccio integrato;
  • sensibilizzare e diffondere le buone pratiche, attraverso la rete dei pediatri territoriali e ospedalieri

Con questo progetto contiamo di fornire il sostegno ed il supporto necessario a fronteggiare e superare il difficile e delicato momento di primo impatto con la disabilità, trasformandolo in un passaggio in cui la famiglia si senta compresa, accolta, sostenuta.

Il tuo contributo è per noi prezioso: per ogni commento, opinione, idea, o se ti interessa saperne di più su questo argomento, siamo a disposizione.

Puoi telefonarci al 346-6333896 o scriverci a info@aiasivrea.it

Elena ZambolinComunicazione della diagnosi
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Auto Mutuo Aiuto

Presso la sede AIAS di Ivrea, in via Ravaschietto 31, si tiene il progetto A.M.A. – Auto Mutuo Aiuto.

Il gruppo A.M.A. permette alle famiglie di condividere la realtà di genitori di bambini e ragazzi con disabilità. Il confronto, la condivisione di esperienze, situazioni comuni, fatiche e difficoltà e la creazione di solide reti di aiuto sono risorse indispensabili e patrimonio di tutto il gruppo.

Il tuo contributo è per noi prezioso: per ogni commento, opinione, idea, o se ti interessa saperne di più su questo argomento, siamo a disposizione.

Puoi telefonarci al 346-6333896 o scriverci a info@aiasivrea.it

Elena ZambolinAuto Mutuo Aiuto
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