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Peer To Peer

Ogni figlio sente l’esigenza, ad un certo punto della vita, di volersi autonomizzare dalla propria famiglia di origine, per costruirsi spazi di vita, ruoli sociali, relazioni interpersonali esterne, grazie alle quali vivere esperienze di confronto su temi essenziali per la propria crescita, quali amicizia, affetti, sesso, lavoro.

Un figlio con disabilità è un figlio per il quale il processo di differenziazione dalla madre e dal padre è molto più difficoltoso. I giovani disabili spesso vengono considerati adolescenti che non cresceranno mai: pensarli grandi, adulti, autonomi è molto difficile per i genitori.

Il progetto Peer To Peer nasce in risposta proprio a queste esigenze.

Consiste nell’attivazione di un’attività settimanale (all’interno di un appartamento sito in via Palestro, 74) in cui i ragazzi possano ritrovarsi, fare la spesa, preparare un pasto e organizzarsi in attività pre e dopo cena gradatamente sempre più in autonomia.

Ma soprattutto, i ragazzi saranno guidati sia da personale educativo, sia da due ragazzi disabili più grandi, che proprio all’interno di quell’appartamento stanno portando avanti un progetto di sperimentazione abitativa.

In termini tecnici, “peer education“, educazione tra pari. In pratica, ragazzi che sperimentano un cambio di ruolo: da assistito, a soggetto attivo; da utente, a esperto, a tutor a sua volta.

L’appuntamento non sarà pertanto un semplice laboratorio di cucina ma un avvicinamento a tematiche quali l’abitare, il diventare adulto, l’indipendenza e l’autonomia in una dimensione dove non è l’educatore a stimolare i messaggi ma un giovane più “grande di me”.

Elena ZambolinPeer To Peer