Cosa facciamo

Da un paio di anni, con il rinnovo del consiglio direttivo e l’ingresso di nuovi soci famigliari, sono nate nuove importanti iniziative, sempre più rivolte a supportare l’intera famiglia lungo tutto il percorso.

Lavoriamo affinchè i primi momenti, quelli delicatissimi di comunicazione della diagnosi alla famiglia, siano gestiti nel modo migliore, con attività di approfondimento e sensibilizzazione sul tema.

Crediamo che nessuna famiglia debba mai sentirsi sola: per questo abbiamo istituito un numero di telefono al quale contattarci liberamente, per un consiglio, un’informazione, o anche semplicemente un attimo di conforto e condivisione.

Siamo fermamente convinti che il valore del coinvolgimento della famiglia e dell’empowerment genitoriale sia inestimabile. Genitori consapevoli possono essere i più grandi supporti per i loro figli, e crediamo che non debbano mai essere lasciati indietro rispetto ad una formazione continua. In collaborazione con l’Associazione Sillaba, abbiamo sviluppato percorsi di parent-training che affrontino tutte le grandi aree di vita.

La famiglia non sono solo i genitori, anzi. Abbiamo a cuore che anche i fratelli e sorelle di ragazzi disabili possano affrontare al meglio ogni situazione, e che siano dotati degli strumenti giusti a seconda della loro età. Per questo, abbiamo dato vita con la Fondazione CRT al progetto “Sibling: la parola che mi manca”.

Oltre alla formazione, all’aggiornamento, alla normativa, c’è il cuore. Da un anno abbiamo istituito un gruppo di auto-mutuo aiuto rivolto ai genitori, dove possano liberamente condividere le loro gioie, ma anche le fatiche della cura dei figli disabili.

Ci occupiamo di offrire approfondimento e accompagnamento nella cruciale fase di raggiungimento della maggiore età, sia da un punto di vista operativo, sia da un punto di vista normativo e burocratico, affinchè il passaggio possa essere affrontato nel modo più sereno e consapevole.

Per tutti gli aspetti della vita quotidiana, crediamo che la forza stia nell’unione. Per questo stiamo attivando un progetto di raccolta e formazione di nuovi volontari, in un’ottica di sviluppo di attività di trasporto, accompagnamento, culturali o ricreative per i ragazzi che crescono. Una banca del tempo, il progetto “Ci vuole un villaggio”, per allargare il coinvolgimento a nuovi volontari e per costruire reti.

Siamo partner attivo nel progetto del consorzio In.Re.Te. “Facciamo che noi saremo” sul tema del “Dopo di Noi…”: perché sappiamo che il futuro va costruito, insieme, fin da ora.

Crediamo che ogni occasione sia giusta per parlare di disabilità nel modo corretto, per approfondire i temi, per scambiarci opinioni. Per questo, cerchiamo di approfittare di ogni momento di confronto: partecipiamo a programmi radio locali e organizziamo momenti collettivi ai quali invitiamo tutta la cittadinanza.

Vuoi fare il volontario?

Elena ZambolinCosa facciamo